l’identikit del turista enogastronomico

Mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale, visitare un mercato con prodotti del territorio e comprare cibo da un “food truck”.

Queste sono le esperienze legate al cibo più popolari fra i turisti italiani. A stilarne una classifica è stata la World Food Travel Association, attraverso il “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2018”

che evidenzia come i turisti enogastronomici sono saliti al 30% ed il 63% di tutti i viaggiatori italiani valuta determinante la presenza di un’offerta enogastronomica o di esperienze tematiche, quando sceglie la meta del viaggio. Importante anche il tema green, che è driver di scelta in primis per le produzioni agroalimentari, ma anche per le strutture ricettive.

Stimolare l’innovazione in ambito enogastronomico, ma anche salvaguardare l’autenticità del patrimonio italiano.

Organizza il suo viaggio affidandosi al web, ma prenota tramite gli intermediari; si rivolge agli agenti di viaggio anche per servizi aggiuntivi come le guide, prenotando con largo anticipo.

Hanno una cultura medio-alta, una forte capacità e propensione alla spesa e cercano nell’enogastronomia un’opportunità di conoscenza e contatto con il territorio.

Preferiscono percorsi misti che affianchino le esperienze legate al vino a quelle gastronomiche.
Loro sono i turisti senior e i Millennials.

La medaglia d’oro tra le regioni preferite da questo tipo di viaggiatori va alla Toscana, ma l’interesse sta aumentando anche per il Sud Italia, in primis per Sardegna, Sicilia e Puglia.

Posted on 28 Gennaio 2018 in Destinazioni, Incoming, Journal, News

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Pierluigi Polignano. Economista del Turismo, fondatore di "Made in Puglia®"

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