Airbnb, altre tegole in arrivo per gli host.

Dopo appena dieci anni, Airbnb, ha cambiando per sempre il modo di pensare l’hospitality, condizionando le abitudini di viaggio di milioni di persone. Oggi la società è pronta a cambiare pelle, allargando le sue opportunità di business per “essere di tutti”. Ha deciso di adottare un nuovo approccio orientato alla sostenibilità, sperando di diventare un “attore responsabile e strategico”. Buoni i propositi, ma il presente è davvero incerto.

In Piemonte, ad esempio, entrerà presto in vigore il nuovo regolamento sull’extralberghiero; questo prevede l’introduzione di un codice identificativo per coloro che offrono in locazione una stanza o un appartamento sulle piattaforme digitali.

La novità sembra non piacere agli host. Il codice, deve essere richiesto direttamente al Comune in cui operano e dovrebbe garantire trasparenza e assicurare il riconoscimento dell’unità immobiliare. E pagare le giuste imposte.

Segue la Lombardia. Ma la verà novità arriva da levante.

Il Nikkei, il quodidiano finanziario giapponese prevede una riduzione del fenomeno dell’Home Sharing dell’80 per cento, da 62.000 a 13.800 unita. La rimozione dalle principali piatteforme turistiche è già in atto e dovrà concludersi entro il 15 giugno, data in cui entrerà in vigore la nuova legge di regolamentazione che vincolerà gli host a regole quali il tetto massimo di affitto fissato a 180 giorni l’anno e l’omologazione alle normative sulle emergenze antincendio  ed ovviamente antismiche; inoltre i proprietari di case destinate all’home sharing dovranno inoltre registrarsi presso le autorità di competenza.

O sei in regola, con tanto di autorizzazioni, o sei fuori dal dal grande circo del turismo. Il messaggio è chiaro.

La vicenda con l’Agenzia Nazionale del Turismo Giapponese non è la prima nel suo genere, per il gruppo californiano. Attriti con le amministrazioni locali si sono avute in diverse città europee e italiane, da Barcellona a Firenze, da Venezia a Berlino, fino ad Amsterdam che ha recentemente deciso di proibire soggiorni superiori ai 30 giorni e vietare l’affitto nei quartieri centrali. Bisogna arginare il cosiddetto overtourism, anche con provvedimenti drastici come la forzata rimozione degli annunci.

Quindi il nuovo codice etico pone AirB&B “un fedele e responsabile alleato delle destinazioni”, in risposta a quanti la accusano di generare turismo poco sostenibile e di muovere solo flussi “mordi e fuggi”.

Certo! Fidati.

Posted on 7 Giugno 2018 in Destinazioni, Incoming, Journal, News

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Pierluigi Polignano. Economista del Turismo, fondatore di "Made in Puglia®"

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