Sono state pubblicate dal Mibact le disposizioni applicative per poter accedere agli aiuti a fondo perduto per agenzie di viaggi e tour operator previsti nel decreto Rilancio. Si tratta della prima somma dedicata al comparto turistico, quei miseri 25 milioni di euro. Poca roba in confronto della crisi nera che sta vivendo il turismo e Ferragosto non fa testo.
Ricordo che in Italia il comparto turistico incide nel 2018 per il 13,2% del PIL nazionale, pari ad un valore economico di 232,2 miliardi di euro. Il turismo rappresenta il 14,9% dell’occupazione totale, per 3,5 milioni di occupati. Qui gli ultimi dati disponibili
Le disposizioni non parlano di scadenze per presentare le domande, ma nel documento, qui disponibile, si precisa che i beneficiari delle risorse sono “le agenzie e i t.o. che al momento della presentazione dell’istanza, esercitano attività di impresa primaria o prevalente identificata dai seguenti codici Ateco: 79.11 e 79.12. 2”.
Le aziende devono avere una serie di requisiti per accedere ai fondi, iscrizione al Registro delle imprese con i codici Ateco su citati, essere impresa attiva e non avere procedure concorsuali in corso. Chiaramente avere sede legale in Italia, essere in regola con gli obblighi di protezione in caso d’insolvenza o fallimento ed essere in regola con gli obblighi in materia previdenziale, fiscale, assicurativa.
Nella domanda le aziende interessate dovranno autocertificare il calo di fatturato registrato nel 2020. Il periodo da tenere in considerazione per calcolare il calo di fatturato è quello che va dal 23 febbraio 2020 al 31 luglio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dal 23 febbraio 2020 al 31 luglio 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del corrispondente periodo del 2019, ossia, si legge nel decreto ministeriale: “20% per i soggetti con ricavi non superiori a 400mila euro; 15% per i soggetti con ricavi superiori a 400mila euro e fino a un 1 milione di euro; 10% per i soggetti con ricavi superiori a 1 milione di euro e fino a 50 milioni di euro; 5% per i soggetti con ricavi superiori a 50 milioni di euro”.
Intanto, sono quasi un milione e 350 mila i bonus richiesti, per un controvalore di circa 600 milioni di euro. Noccioline. Non a caso solamente quattro alberghi su dieci hanno dato la loro disponibilità ad accettare il Bonus Vacanze, in pratica circa 10.000 alberghi su 33.000. Un fallimento annunciato.