Il consiglio ha quindi “raccomandato” l’elezione di Pololikashvili, scelta che dovrà essere ratificata dalla 22ª Assemblea generale dell’Unwto in programma a Chendgu in Cina dall’11 al 16 settembre 2017.

La votazione che ha designato il successore di  Taleb Rifai ha visto classificarsi in seconda posizione il ministro del Turismo dello Zimbabwe, Walter Mzembi, seguito da Dho Yong Shim, ambasciatrice della Sud Corea. La scelta del segretario, il cui mandato inizierà a gennaio 2018 e si protrarrà fino al 2022, porta in dote però uno strascico di polemiche e accuse che sono state riportate da alcuni giornali stranieri.

Il sito di informazione turistica spagnolo Preferente.com sottolinea come il prossimo segretario dell’Organizzazione Mondiale del Turismo provenga da un Paese (la Georgia) dove il turismo è quasi del tutto assente. Stessa problematica anche per il suo maggior contendente dello Zimbabwe, Walter Mzembi, che – sempre secondo Preferente – “paga anche la sua vicinanza all’impopolare leader Robert Mugabe. Né la Georgia né lo Zimbabwe presentano dati turistici di rilievo e molto meno per quanto riguarda il turismo internazionale, mentre tra gli altri candidati c’erano rappresentati di Paesi con maggior peso come Colombia, Brasile, Core del Sud e Seychelles”.

Ma sulla stampa internazionale si parla anche di eventuali casi di corruzione legati alla scelta dell’ambasciatore georgiano alla guida dell’Unwto. Jurgen Thomas Steinmetz, editore del giornale d’informazione eTurboNews, accusa: «Trattative bilaterali vengono manipolate da ministri degli Esteri o da Capi di stato e spesso non sono correlate al settore del viaggio e al turismo. Secondo  fonti certe, Zurab Pololikashvili, con il supporto diretto del primo ministro georgiano Giorgi Kvirikashvili, sembra aver stipulato accordi bilaterali – indipendenti dal turismo – con altri paesi in cambio di voti. Un accordo è stato fatto prima delle elezioni dell’Unwto in cambio di un voto a favore della Georgia con un altro paese, non legato a queste elezioni. Con queste manovre il turismo diventa irrilevante».

A destare sospetti, secondo eTurboNews, è soprattutto il ritiro del candidato dell’Armenia, avvenuto una settimana prima del Consiglio esecutivo e che “potrebbe essere dovuta a un accordo di scambio tra il presidente della Georgia e il presidente dell’Armenia, Serzh Sargsyan, per facilitare le mutevoli esigenze non necessariamente legate al turismo».

Le accuse riportate dal giornale Usa sono tutte da confermare, ma l’appello di Steinmetz sta facendo il giro del web e ha raccolto commenti positivi da vari operatori internazionali del settore e associazioni di categoria.

Fonte: L’agenzia di viaggi magazine