No a Tablet e PC

Prima gli Stati Uniti ed a poche ore di distanza la Gran Bretagna. La scelta di vietare tablet e computer su determinate rotte ha scavalcato l’oceano in brevissimo tempo. Donald Trump, ha dato 96 ore di tempo a 10 compagnie aeree per adattarsi alle nuove direttive.

Il tema della sicurezza in volo è diventato di grande attualità negli ultimi tempi. Molte le ipotesi messe in campo fino ad oggi (a iniziare dalla revisione delle modalità di ingresso negli scali stessi), poche finora quelle messe in atto. Fino a pochi giorni fa.

La stretta sulla sicurezza
Perché quella appena annunciata dalle amministrazioni americane e inglesi è uno dei primi veri provvedimenti in materia di ‘safety’ arrivati da 15 anni a questa parte. Ovvero da quella serie di norme che, dopo l’11 settembre 2001, cambiarono radicalmente le abitudini dei passeggeri dei voli.

Se da un lato le limitazioni su pc e tablet sono solo minuzie in confronto alla grande rivoluzione di tre lustri fa, è anche vero che nulla fa pensare che si tratti delle uniche mosse in agenda. Tutte le idee lanciate negli scorsi mesi sono ancora sul piatto e mai definitivamente accantonate. E l’ipotesi che quelle messe in campo non siano altro che le prime mosse di un piano più ampio, non è assolutamente da scartare.

La cronaca degli ultimi anni ha insegnato che i cambiamenti in materia di sicurezza in volo non sono mai privi di conseguenze. E se da un lato la prevenzione può contribuire a fugare i timori dei passeggeri (e quindi a far aumentare il numero dei clienti delle compagnie aeree) dall’altro può allungare i tempi degli spostamenti. E magari mettere ancora più alle strette la fascia di voli che, oggi, sta soffrendo di più: il corto raggio.

Posted on 23 Marzo 2017 in Journal, News

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About the Author

Pierluigi Polignano. Economista del Turismo, fondatore di "Made in Puglia®"

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