L’Italia s’è desta. Con un’intesa firmata dal ministero del Beni culturali e del Turismo (Mibact) con il ministero dello Sviluppo economico (Mise) e l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), è partita di fatto la realizzazione di una connessione wifi diffusa e gratuita a disposizione dei turisti. Sarà una banda ultralarga a collegare tutti i siti turistici e le aree aeroportuali e ferroviarie per consentire ai visitatori un accesso unico e acquisire informazioni sui luoghi da visitare, gli eventi da poter seguire durante i propri soggiorni, ma anche lasciare commenti e suggerimenti.
«La digitalizzazione è parte integrante del Piano Strategico triennale per il Turismo che verrà discusso nel Consigli dei ministri – ha sottolineato Dorina Bianchi, sottosegretario del Mibact – Abbiamo scelto volutamente tre macro aree che vanno dalle città d’arte e siti Unesco agli stabilimenti balneari, fino ad aeroporti e stazioni ferroviarie».
Riguardo al primo step di realizzazione, il sottosegretario al Mise, Antonello Giacomelli, ha specificato che «entro febbraio 2017 saranno connessi città d’arte, siti Unesco e località balneari. Nei mesi successivi anche aeroporti e stazioni».
Il percorso di digitalizzazione ha avuto una prima fase sperimentale, come ha spiegato il direttore generale dell’Agid, Antonio Samaritani, nel corso della quale sono stati delineati circa 85mila profili digitali: «Con questa operazione il turista-visitatore, dopo essersi registrato la prima volta, sarà definitivamente connesso ogni qual volta vorrà accedere alla rete e acquisire informazioni e indicazioni per il suo soggiorno in Italia».
A conclusione della presentazione dell’intesa, che mira a rendere fruibile il patrimonio artistico e paesaggistico italiano, il sottosegretario Bianchi ha voluto chiarire che questo progetto sta rispettando i tempi che il Mibact si era dato e rappresenta sicuramente uno dei capisaldi del Piano Strategico voluto dal ministro Dario Franceschini.
Già un anno fa Euro Beinat, tra i massimi esperti di big data, aveva lanciato un messaggio inequivocabile sull’importanza della velocità di realizzazione dell’Italia digitale. Bisognava fare presto per presidiare il mercato globale. Quando a febbraio 2017 sarà partita la prima fase – come annunciato da Giacomelli e Bianchi – saranno passati oltre due anni. Forse non era proprio questa la tempistica auspicata dagli esperti, ma almeno sarà un segnale.
Author: Andrea Lovelock
Fonte: www.beniculturali.it