“Tra quattro anni, il 50 per cento della popolazione cinese viaggerà”. Così ha esordito a Fitur, il direttore del China National Tourism Office di Madrid Zhang Zhiyun.
“La Cina è il più grande generatore di viaggi verso il mondo, con 135 milioni di viaggi outbound nel 2016”.
L’apporto del turismo cinese è evidente già da anni: dal 2012, sono i top spender a livello mondiale e rappresentano il 21% della spesa turistica a livello globale”. Dietro ci sono Stati Uniti, Germania, UK e Francia.
Tra il 2008 e il 2016 le presenze di turisti cinesi in Italia sono cresciute più 200% e oggi l’Italia, con 4,5 milioni di presenze registrate nel 2016, è la prima destinazione europea per questi viaggiatori. A dirlo una ricerca di Intesa Sanpaolo elaborata sulla base di dati Istat .
Secondo lo studio, gli arrivi di turisti stranieri nella Penisola sono cresciuti del 35,8% tra il 2008 e il 2016 raggiungendo quota 56,8 milioni. Nello stesso periodo, le presenze sono aumentate del 23,3% per un totale complessivo pari a 199,4 milioni e un grado di internazionalizzazione prossimo al 50%.
Le presenze dei viaggiatori dall’estero raggiungono un peso del 33,1% nelle città d’arte, del 22,9% al mare, del 12,8% nelle località lacuali, dell’11,5% in montagna e del 2,9% nei centri termali.
Intanto lo scorso venerdì, all’inaugurazione dell’anno del Turismo Europa-Cina 2018, che si è svolta al Palazzo Ducale di Venezia, le autorità italiane non si sono presentate. Inviti, però, ce n’erano stati: il primo forfait era stato del premier uscente Paolo Gentiloni, poi la defezione di Federica Mogherini (invitata come Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri), e ancora il ministro della Cultura, Dario Franceschini (ufficialmente in lutto per la scomparsa della madre, i cui funerali sono stati giovedì), e infine il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, sebbene ufficialmente “ammalato”.
Lo “sgarbo”, non è andato giù a Qi Xuchun, vicepresidente del Congresso parlamentare, arrivato da Pechino in una delle rare visite extra-territoriali e nonostante l’importantissima riunione del comitato centrale in quegli stessi giorni: il rappresentante cinese è andato via rapidamente alla fine breve e fredda conferenza, saltando addirittura il pranzo cerimoniale.
Impossibile per un’alta carica dello stato cinese.
Insomma, per chi non l’avesse capito, il mercato cinese sarà sempre più un’occasione da cogliere,