Statunitensi, giapponesi. E ancora tedeschi, francesi e russi. Gli stranieri sono tornati sotto gli ombrelloni delle spiagge italiane. E se anche il restringersi della mappa del turismo può aver giocato a favore, dati alla mano, è innegabile che sia una buona estate per il Belpaese.
L’ultima conferma giunge da un’indagine Cna, condotta tra 531 stabilimenti balneari di 55 località costiere e rilanciata su Repubblica.it, che fra giugno e luglio ha registrato sulle coste italiane un aumento del 5,4 per cento delle presenze, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Particolarmente gettonate le spiagge della Sardegna, più 13 per cento, e del Friuli, 12,5 per cento. Ma numerosi anche quelli che si sono riversati in Basilicata e Sicilia, che hanno registrato rispettivamente aumenti del 5,7 e del 5,6 per cento.
Dati non necessariamente influenzati dalla ‘paura per il terrorismo’. L’indagine infatti si è addentrata nei processi di booking e scelta dei viaggiatori d’oltreconfine, rilevando una comune e decisiva attenzione per la spesa e l’offerta culturale e gastronomica della Penisola.
Diversi i gusti e le esigenze, invece, per quanto riguarda le destinazioni. Scelgono così Liguria e Sicilia i tedeschi, mentre Puglia e Sardegna sono le destinazioni più ambite da parte degli statunitensi e dai cinesi. La ‘vicina’ Liguria è meta prediletta dei francesi, l’Emilia Romagna dei russi, e la Campania dei giapponesi.
Un quadro che non vede al centro le solite mete del turismo di massa e che secondo il report fa emergere come le potenzialità da sfruttare siano ancora molte e molte le lacune, in particolare, conferma lo studio, sul piano infrastrutturale, dei servizi e dei collegamenti.